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34922-01 - Introductory course: Dispositivi di coesione. La ripetizione lessicale 3 CP

Semester fall semester 2013
Course frequency Once only
Lecturers Angela Ferrari (angela.ferrari@unibas.ch, Assessor)
Content Come giustamente si osserva nella bella Piccola grammatica immorale della lingua italiana di Andrea De Benedetti, fatti salvi i casi del linguaggio tecnico-scientifico rivolto agli specialisti e delle licenze poetiche, alla tradizione della scrittura italiana la ripetizione lessicale a breve – ma anche a media – distanza è fortemente invisa:

Tutti [...] sono d’accordo nel giudicare la ripetizione della stessa parola in un testo alla stregua di una malattia da combattere e nel ritenere il sinonimo [con, aggiungerei, il pronome e il soggetto zero] la medicina migliore da impiegare per estirparla. (De Benedetti 2009: 96)

È un’antipatia che ci viene insegnata a scuola sin dalle elementari, e che, nelle medie e nelle superiori, assume la forma di “una specie di diktat etico”, privo di differenziazioni interne e, se disatteso, fortemente sanzionato:

In mancanza di parametri oggettivi e condivisi per la correzione dei compiti scritti, certi insegnanti adottano [...] griglie di valutazione empiriche in cui la ripetizione, essendo di per sé facilmente misurabile, occupa i primi posti nella graduatoria degli errori da evitare a tutti i costi. Nessuna riflessione sull’ampia e complessa fenomenologia della ripetizione, nessun distinguo tra ripetizioni buone e ripetizioni cattive, nessuno sconto di pena per le ripetizioni inevitabili. (De Benedetti 2009: 97).

Questi insegnanti sembrano peraltro non avere coscienza del fatto che attenersi alla legge della non ripetizione è tutt’altro che facile, soprattutto quando si tratti di selezionare un sinonimo, come mostrano le seguenti considerazioni dello stesso De Benedetti, che ci riportano alla memoria infinite situazioni simili:

[...] se si trattava di trovare un sinonimo dell’aggettivo “grosso”, c’era chi sfoderava accostamenti tipo: “una corporatura cospicua”, oppure “un voluminoso personaggio del mondo dello spettacolo” (sic!), esponendosi ai lazzi della classe. (De Benedetti 2009: 96).

L’ostilità nei confronti della ripetizione lessicale trova anzitutto le sue radici nella tradizione letteraria ‘alta’: come osserva infatti Mengaldo 2004: 102-103, “[c]lassicamente, nella scrittura letteraria italiana regna la variatio e non è tollerata, se non entro stampi retorici, la repetitio che vive tranquillamente in altre grandi letterature influenzate dallo stile biblico o aperte allo scambio con la poesia popolare”. La diffidenza è poi rafforzata da due altre ragioni di natura extra-letteraria. La prima – interlinguistica e valida (almeno) per alcuni tipi di testo – riguarda la relazione tra la nostra lingua e la lingua inglese (e anche tedesca), che non esita “a ripetere le stesse espressioni anche a breve distanza”, mostrando, anzi, “una predilezione spiccata per le strutture iterative” (Mortara Garavelli 1989: 190). La seconda ragione – intralinguistica e di validità più generale – si situa nella dialettica tra scritto e parlato, in particolare nel bisogno, radicato nella nostra tradizione retorica, di marcare in modo netto la separatezza delle norme linguistiche di costruzione testuale che caratterizzano le due varietà di lingua. I testi parlati frequentano infatti la ripetizione in modo massiccio, anche quando essa si realizza a stretto contatto e non vi è nessun rischio di ambiguità referenziale. Nella comunicazione orale, una sequenza quale (4) è per esempio del tutto naturale:

MIC: ora/ mhm/ De Niro/ De Niro/ niente// De Niro/ sa fare solo [//] sa imporre solo/ se stesso/ come un certo tipo di personaggio// (Corpus LABILITA, cit. in Ferrari 2006: 199).

Nell’ottica dello standard alto, ripetere nello scritto a contatto o a breve distanza è sentito insomma come un segno di sudditanza dell’italiano nei confronti delle lingue anglosassoni e come un segno di trascuratezza linguistica, un cedere agli imperativi frettolosi e poco controllati del parlato. Ma che cosa succede nella scrittura neo-standard, vale a dire in quella varietà di riferimento che si è venuta consolidando negli ultimi decenni e che in generale è meno ostile all’assorbimento dei modi dell’orale? È possibile osservare una maggiore tolleranza nei confronti della ripetizione lessicale? Alla luce di un’indagine – non sistematica ma sorretta dall’evidenza – sulla prosa dei giornali e sulla saggistica non specialistica, sembrerebbe, almeno in generale, di sì. Distinguendo tra diversi tipi di ripetizione lessicale, e facendo riferimento all’architettura semantica del testo, cercheremo di capire se questa sensazione è davvero corretta, e le modalità in cui si realizza. Vedremo che se è vero che nel neo-standard la ripetizione lessicale è molto tollerata, essa è sentita come più o meno naturale in funzione dei movimenti informativi e testuali in cui si manifesta.
Bibliography Bibliografia
Ariel, Mira 2001, «Accessibility Theory: An Overwiev», in Sanders, Ted/Schilperoord, Joost/Spooren, Wilbert (a c. di), Text representation. Linguistic and Psycholinguistic Aspects, Amsterdam-Philadelphia, Benjamins, pp. 29-87.
De Benedetti, Andrea 2009, Val più la pratica. Piccola grammatica immorale dela lingua italiana, Roma-Bari, Laterza.
Ferrari, Angela 1998, «Note sull’‘apposizione grammaticalizzata’», in SIT (= Cahiers de l’Institut d’Italien de l’Université de Neuchâtel) 6-7, pp. 7-29.
Ferrari, Angela 2006, «Il parlato nella scrittura funzionale contemporanea. Il fenomeno, le sue forme, le sue ragioni», in Ferrari, Angela (a c. di), in Cenobio. Rivista trimestrale di cultura LV, 3, pp. 195-206.
Ferrari, Angela/Cignetti, Luca/De Cesare, Anna-Maria/Lala, Letizia/Mandelli, Magda/Ricci, Claudia/Roggia, Carlo Enrico 2008, L’interfaccia lingua-testo. Natura e funzioni dell’articolazione informativa dell’enunciato, Alessandria, Edizioni dell’Orso.
Givón, Talmy 1983 (a c. di), Topic Continuity in Discourse: A Quantitative Cross-language Study, Amsterdam/Philadelphia, Benjamins.
Korzen, Iørn 2001, «Anafore e relazioni anaforiche: un approccio pragmatico-cognitivo», in Lingua nostra LXII, 3-4, pp. 107-126.
Lo Duca, Maria G. 1989, «Ripetizione lessicale e coreferenza: descrizione di alcune possibilità dell’italiano», in Borgato, Gian Luigi/Zamboni, Alberto (a c. di), Dialettologia e varia linguistica, Padova, Unipress, pp. 135-165.
Lo Duca, Maria G./Solarino, Rosaria 2006, Lingua italiana: una grammatica ragionevole, Padova, Unipress.
Mengaldo, Pier Vincenzo 2004, Prima lezione di stilistica, Roma,Laterza.
Mortara Garavelli, Bice 1989, Manuale di retorica, Milano, Bompiani [nuova edizione ampliata: 1997].

 

Language of instruction Italian
Use of digital media No specific media used

 

Interval Weekday Time Room

No dates available. Please contact the lecturer.

Modules Interphilologisches Modul (Bachelor's degree subject: Italian Language and Literature (Start of studies before 01.08.2013))
Italienisch (Ausbildung zur Lehrperson für die Sekundarstufe I)
Italienisch (Ausbildung zur Lehrperson für die Sekundarstufe I)
Modul Grundlagen der Italienischen Sprachwissenschaft (Bachelor's degree subject: Italian Language and Literature (Start of studies before 01.08.2013))
Modul Grundlagen der italienischen Sprachwissenschaft (Bachelor's degree subject: Italian Language and Literature)
Modul Interphilologie: Sprachwissenschaft BA (Bachelor's degree subject: Italian Language and Literature)
Modul Interphilologie: Sprachwissenschaft BA (Bachelor's degree subject: English)
Modul Interphilologie: Sprachwissenschaft BA (Bachelor's degree subject: French Language and Literature)
Modul Interphilologie: Sprachwissenschaft BA (Bachelor's degree subject: German Language and Literature)
Modul Interphilologie: Sprachwissenschaft BA (Bachelor's degree subject: Spanish Language and Literature)
Modul Interphilologie: Sprachwissenschaft BA (Bachelor's degree subject: Nordic Philology)
Philologisches Modul, inkl. prüfungsvorbereitende Kolloquien (Bachelor's degree subject: Italian Language and Literature (Start of studies before 01.08.2013))
Assessment format continuous assessment
Assessment registration/deregistration Reg.: course registration; dereg.: not required
Repeat examination no repeat examination
Scale Pass / Fail
Repeated registration no repetition
Responsible faculty Faculty of Humanities and Social Sciences, studadmin-philhist@unibas.ch
Offered by Fachbereich Italianistik

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