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Semester | spring semester 2011 |
Course frequency | Once only |
Lecturers |
Laura Nocito (laura.nocito@unibas.ch)
Maria Antonietta Terzoli (antonietta.terzoli@unibas.ch, Assessor) |
Content | Nel corso di questo seminario gli studenti e i dottorandi avranno la possibilità di entrare nel vivo di una ricerca della sezione di Letteratura italiana di Basilea. In particolare potranno conoscere approcci metodologici e linee di indagine sviluppati nell’ambito del progetto I margini del libro: indagine teorica e storica sui testi di dedica, entrando in contatto diretto con le nuove tecnologie applicate alle discipline umanistiche e partecipando in prima persona all’incremento della Banca Dati on line (http://www.margini.unibas.ch) con l’elaborazione di schede pubblicate poi a loro nome. Al seminario possono partecipare anche dottorandi di altre università. Questo seminario è suddiviso in una parte teorica e storica (definizione e storia della dedica, analisi del testo di dedica; introduzione alle modalità della ricerca e all’uso del sistema di immissione) e in una parte pratica (formalizzazione dei materiali raccolti ed elaborati, immissione in AIDI), sostenuta anche da un’attività di tutorato, che permette di sviluppare l’aspetto formativo insito in un lavoro d’équipe. Il seminario consente a studenti e dottorandi di impadronirsi delle competenze della disciplina partecipando in prima persona a una ricerca in atto: come fruitori che imparano grazie agli strumenti didattici forniti on line e grazie alla consultazione delle dediche già presenti in AIDI (utenti), e come collaboratori che contribuiscono attivamente al suo incremento (collaboratori). Il sistema elaborato consente infatti sia una forma di apprendimento on line, sia una partecipazione attiva, sempre on line, tramite l’inserimento di nuove dediche. Allestendo una scheda per l’immissione di una dedica in AIDI studenti e dottorandi si esercitano a usare in prima persona, e con immediato riscontro, gli strumenti e i metodi della filologia e della ricerca storiografica. L’immissione formalizzata dei dati per ogni singola dedica richiede infatti un processo di riflessione teorica e di modellizzazione, che coinvolge vari ambiti del sapere letterario, storico e filologico: almeno la teoria della letteratura (per definire il genere dell’opera, la funzione della dedica), le tecniche di analisi formale e metrica per la descrizione della dedica stessa (che può essere sia in prosa sia in versi), la competenza storica per la schedatura dei dedicatari e per la definizione del loro rapporto con il dedicante, la storia del libro per la descrizione dell’opera, l’uso dei fondi antichi e moderni delle biblioteche. Particolarmente innovativo è l’esercizio di formalizzazione del materiale studiato (opera e dedica) nonché l’uso delle nuove tecnologie nell’ambito degli studi letterari, che fornisce allo studente di una materia tradizionalmente lontana dalle competenze tecnologiche una notevole abilità nella produzione e nella fruizione di risorse informatiche. Genere minore e poco studiato nella tradizione italiana, la lettera dedicatoria o la più breve dedica può rivelarsi preziosa per la comprensione di un’opera, di un autore e di un periodo storico. Fenomeno diffuso e capillare, la dedica riguarda testi e autori anche molto lontani tra loro, generi e forme diversissime. A chi tenti un primo censimento, apparirà subito evidente quanto normale e socialmente accettata, anzi necessaria, fosse questa pratica in Italia ancora fino all’Ottocento. E anzi potrà verificare che, con modifiche e metamorfosi, la dedica continua la sua gloriosa carriera fino al Novecento. Eppure pochi lettori saprebbero dire a chi erano in origine dedicate alcune tra le opere più note della nostra letteratura. Esibite in apertura e soggette per loro stessa natura a un inevitabile e progressivo logoramento, le dediche infatti sono spesso soppresse tra la prima edizione e le successive. Ma per conoscere meglio consuetudini e comportamenti di molti scrittori può essere istruttivo indagare proprio su questa parte effimera e poco nota della loro produzione. In effetti queste pagine marginali, nella loro estrema contingenza e fragilità, riflettono in maniera quasi non mediata le condizioni storiche, sociali e politiche in cui sono state scritte, e se indagate a fondo rivelano aspetti tutt’altro che marginali di uno scrittore e della sua opera. |
Bibliography | Bibliografia: http://www.margini.unibas.ch Strategie del testo. Preliminari. Partizioni. Pause. Atti del XVI e del XVII Convegno Interuniversitario (Bressanone, 1988 e 1989), a cura di G. PERON, premessa di G. FOLENA, Padova, Esedra, 1995. I margini del libro. Indagine teorica e storica sui testi di dedica. Atti del Convegno di Basilea (21-23 novembre 2002), a cura di M.A. TERZOLI, Roma-Padova, Antenore, 2004. Sulle tracce del paratesto, a cura di B. ANTONINO, M. SANTORO, M.G. TAVONI, Bologna, Bononia University Press, 2004. I dintorni del testo. Approcci alle periferie del libro. Atti del Convegno Internazionale, Roma, 15-17 novembre 2004 – Bologna 18-19 novembre 2004, a cura di M. SANTORO e M.G. TAVONI, Roma, Edizioni dell’Ateneo, 2005. Encyclopédie, ou Dictionnaire raisonné des Sciences, des Arts et des Métiers, par une societé de gens de lettres, Paris, 1755, V, p. 822 (Marmontel). S. GARAU, Dedicatorie dell’Italia napoleonica (1796 – 1814). Continuazione e rottura degli schemi della dedica, in I margini del libro cit., pp. 291-316. EAD., Dediche di Vincenzo Monti, in Vincenzo Monti nella cultura italiana, vol. III, Monti nella Milano napoleonica e postnapoleonica, a cura di G. BARBARISI e W. SPAGGIARI, Milano, Cisalpino. Istituto Editoriale Universitario, 2006, pp. 263-82. G. GENETTE, Seuils, Paris, Seuil, 1987 (in part. Introduction, pp. 7-17; Les dédicaces, pp. 110-33; Les épigraphes, pp. 134-49). D. GOLDIN FOLENA, Le dediche nei libretti d’opera, in I margini del libro cit., pp. 221-37. M. GUGLIELMINETTI, Sulla «reciproca scambievolezza che lega insieme i principi e i poeti», ovvero le dedicatorie del Marino, in I margini del libro cit., pp. 185-204. E. KANDUTH, Appunti sul formalismo della dedica barocca, in Strategie del testo cit., pp. 215-23. W. LEINER, Der Widmungsbrief in der französischen Literatur (1580-1715), Heidelberg, Winter, 1965. «Margini. Giornale della dedica e altro», 1-4, 2007-2010, in http://www.margini.unibas.ch. R. NISTICÒ, “Cagnolati dal naso rincagnato” e “quello stupido di Battaglia”. Poetica delle dediche librarie a stampa, in «Proteo. Quaderni del Centro Interuniversitario di teoria e storia dei generi letterari», II, 2, 1996, pp. 17-35. M. PAOLI, L’autore e l’editoria italiana del Settecento. Parte seconda: un efficace strumento di autofinanziamento: la dedica, in «Rara volumina», I, 1996, pp. 71-102. ID., ‘Ad Ercole Musagete. Il sistema delle dediche nell’editoria italiana di antico regime, in I dintorni del testo cit., I, pp. 149-65. ID., La dedica. Storia di una strategia editoriale (Italia, secoli XVI-XIX), Prefazione di L. BOLZONI, Lucca, Pacini Fazzi, 2009. «Paratesto», 1-5, 2004-2008. M.A. TERZOLI, I testi di dedica tra secondo Settecento e primo Ottocento: metamorfosi di un genere, in Dénouement des lumières et invention romantique. Actes du Colloque de Genève, 24-25 novembre 2000, réunis par G. BARDAZZI, A. GROSRICHARD, Genève, Droz, 2003, pp. 161-92. EAD., Dediche alfieriane, in I margini del libro cit., pp. 263-89. EAD., www.margini.unibas.ch: un archivio informatico dei testi di dedica nella tradizione italiana (AIDI), in I dintorni del testo. Approcci alle periferie del libro cit., II, pp. 685-96. EAD., L’archivio informatico della dedica italiana (AIDI), in «Bollettino di italianistica», a. III, 2006, pp. 158-70. M.A. TERZOLI – S. GARAU, Ein Archiv für Widmungen, in «Uni Nova. Wissenschaftsmagazin der Universität Basel». Informatik, Juli 2008, pp. 30-31. M.A. TERZOLI, Strategia di offerta e creazione letteraria. Dediche leopardiane, in EAD., Nell’atelier dello scrittore. Innovazione e norma in Giacomo Leopardi, Roma, Carocci, 2010, pp. 15-90. C. WAGENKNECHT, Widmung, in Reallexikon der deutschen Literaturwissenschaft, Hg. v. H. FRICKE u.a., Berlin, 1997-2003, III, pp. 842-45. |
Language of instruction | Italian |
Use of digital media | No specific media used |
Course auditors welcome |
Interval | Weekday | Time | Room |
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No dates available. Please contact the lecturer.
Modules |
Interphilologisches Modul (Bachelor's degree subject: Italianistik) Italienische Literaturwissenschaft (Doktorat an der Philosophisch-Historischen Fakultät (Studienbeginn vor 01.08.2011)) Modul Angewandte Forschungskompetenzen (Master's degree subject: Italian Language and Literature) Modul Interphilologie (Master's degree subject: Italian Language and Literature) Modul Methoden der italienischen Literaturwissenschaft (Master's degree subject: Italian Language and Literature) Modul Theorie und Methoden literatur- und sprachwissenschaftlichen Arbeitens (Bachelor's degree subject: Italianistik) Modul Theorien und Methoden der Italianistik (Master's degree subject: Italian Language and Literature) Philologisches Modul, inkl. prüfungsvorbereitende Kolloquien (Bachelor's degree subject: Italianistik) Vertiefungsmodul Italianistik inkl. Prüfungsvorbereitung (Master's degree subject: Italian Language and Literature) |
Assessment format | continuous assessment |
Assessment registration/deregistration | Reg.: course registration; dereg.: not required |
Repeat examination | no repeat examination |
Scale | Pass / Fail |
Repeated registration | no repetition |
Responsible faculty | Faculty of Humanities and Social Sciences, studadmin-philhist@unibas.ch |
Offered by | Institut für Italianistik |